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Quattro chiacchiere con Bibbi Dj: “Take Me” (Soundrepublic – Jaywork) e tanto ritmo

Quattro chiacchiere con Bibbi Dj: “Take Me” (Soundrepublic – Jaywork) e tanto ritmo

Abbiamo fatto 4 chiacchiere con Bibbi Dj, uno dei tanti artisti della grande ‘scuderia’ di Jaywork Music Group. Il suo nuovo singolo, “Take Me” è decisamente perfetto per sentire forte il ritmo di questa calda estate. Il brano esce su Soundrepublic, una delle tante label dell’universo musicale Jaywork. Sul suo rapporto con la musica Bibbi dice: “non giudico la musica. E’ tutta bella, ti trasporta e ti supporta e non ti tradisce mai. A chi me lo chiede rispondo così: ascolto di tutto”. 

Che stai facendo di bello in questo momento dal punto di vista musicale e personale?

Per quanto attiene il segmento musicale, continuo a produrre brani che mi aggradano a livello emozionale, tralasciando l’aspetto commerciale. Purtroppo, il mio carattere è molto devoto al mio istinto e che si scontra pesantemente ad impulsi esterni di carattere commerciale… mi godo il mio stato pensionistico volutamente anticipato. Come si dice, ‘ho già dato’ come libero professionista ed imprenditore, oltre ad aver lavorato per tanti anni  nel settore automobilistico premium, sia sportivo sia commerciale.

 Nuovi dischi, nuovi remix, nuovi bootleg, nuove serate per te?  Ci racconti in particolare il tuo disco per Jaywork, “Take Me”? 

Mi accorgo che i miei dj set stanno aumentando di numero e ne sono contento. Questo nuovo disco, che ho voluto produrre, nasce sulla volontà di cercare di realizzare una melodia tech house, genere che in questo momento prediligo; dico in questo momento, perché il mio carattere decide sempre e cambia. La voce della mia cantante (Jae Franklin/ USA) ha certamente contribuito in maniera forte nel realizzare un brano che, a mio giudizio, è ben strutturato,

 Come nascono le tue produzioni? E com’è nato il tuo recente disco

Visto il mio stato mentale di libertà, ogni produzione nasce da un connubio emozionale, temporale e di gusto, il tutto colto nel momento che nasce l’ispirazione.

 Quanto sono diversi i tuoi dj set rispetto a quelli del recente passato?

Purtroppo o fortunatamente, sono letteralmente contrapposti. La mia passione musicale nasce negli anni ’70. Allora si lavorava solo sui vinili, senza alcuna automatizzazione e senza alcun supporto gestionale. Ora, i tempi sono, a dir poco rivoluzionati e non ti nascondo che mi incuriosisce assai tutto il modo elettronico hard e sofware, che oggi è indispensabile avere come bagaglio di esperienza al fine d’ottenere una gradevole prestazione.

 In che direzione musicale stai andando?

Fino ad ora la mia direzione è sempre stata più o meno la stessa, il successivo brano che uscirà in autunno si spinge ancor più verso tech house. Non ti nascondo che per l’inverno sto cercando di costruire un disco più melodico. Tutto nasce dal cuore: sto valutando di dedicare questo nuovo brano, a mia nipote. Per un grosso problema in famiglia, mi è stato negato di vederla.

Ci racconti quali sono le tue radici musicali? E quali solo le release che ti rappresentano di più?

La mia esperienza nasce nei primi anni 70. Poi, per una serie di volontà e necessità, c’è stato un stop a una ripresa in questi ultimi anni. La mia passione musicale è sempre stata parcheggiata e mai soffocata: p bastato spingere un tasto qualsiasi che è ripartita alla grande.

Com’è nato e come si è sviluppato il tuo rapporto con Jaywork Music Group?

Conobbi un ora grande amico (Sammy) per caso in un mio dj set, l’incontro fu veramente occasionale. Gli inviai un messaggio su un social e da quel momento fu lui a portarmi all’interno di questo meraviglioso gruppo. In Jaywork ho trovato persone serie e competenti ma, soprattutto, non “avvoltoi”. Ti consigliano sempre con onestà e professionalità. Non è comune trovare persone così, soprattutto oggi. 

E per qualche che riguarda locali e divertimento? Che tendenze e/o novità ti sembrano degne di nota?

Dopo un periodo trascorso così difficile, dovremmo raccogliere tutto ciò che ci fa stare bene e soprattutto, in campo musicale. Dovremmo approfittare di questa bolla di libertà che non si spenga anche in futuro. Gli effetti di questa nuova guerra non fanno ben pensare sia per la libertà, anche per gli effetti economici che si stanno riperquotendo sulla società. Per fortuna la musica è gratis ed è per tutti e questa contribuirà per una sicura rinascita.

Come vedi il presente ed il futuro di chi fa musica da ballo, ovvero propone un bel mix di cultura e divertimento?

Credo che tra globalizzazione e diverse identità culturali, ci sarà sempre più fusione. Sarà un’integrazione più le diverse espressioni musicali, che verranno condivise ed apprezzate.

A che punto ti senti della tua carriera musicale?

Parlare di carriera musicale è una frase pesante. Mi ritengo solo un grande appassionato di musica che attraversa tale passione riesce a “costruire” dischi più o meno gradevoli. Fa sempre assai piacere quando lavori in un dj set oppure quando senti suonare una tua creazione Non grosse velleità per il futuro, ma attendo ciò che il destino mi regalerà. 

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