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Marianna Pignatelli ci fa conoscere un grande combattente: Mirko Federico

Marianna Pignatelli ci fa conoscere un grande combattente: Mirko Federico

Chi è Mirko Federico?

” Sono Mirko Federico.

Ho 37 anni .
Sono nato a Roma.

Mi reputo un ragazzo combattente ,educato e rispettoso, con solidi valori e principi, che mi hanno trasmesso i miei genitori!

Purtroppo all’età di 24 anni persi mio padre per una grave malattia.

Io lavoravo con mio padre, che aveva una ditta edile e con la sua scomparsa purtroppo la ditta fallì.

Mia madre attraversò un periodo difficile.

Io mi sentivo disorientato, avevo perso il mio spirito guida, il mio albero maestro!

Ero un giovane ragazzo arrabbiato!

Ero sommerso da enormi problemi economici…
Decisi di commettere degli errori, errori per avere tutto e subito, credendo che il “possedere” poteva darmi un posto nella società.

E così all’età di 25 anni sono stato arrestato e tradotto nel carcere di regina Coeli .

Poi dopo poco tempo venni trasferito nel carcere di Rebibbia, lì trovai dei detenuti ergastolani che mi hanno aiutato tantissimo mentalmente.

Non mi sono abbattuto e ho iniziato a studiare e ritrovare me stesso.

Con il tempo ho scoperto che il valore della vita non sono i soldi o il prestigio, ma la libertà, gli affetti, la famiglia, l’amore e piano piano mi sto riprendendo tutto…

Dopo tre anni di reclusione in carcere e varie misure alternative, oggi sono libero.

Mi sto ricostruendo la vita al di là del muro.

Nel frattempo sto portando la mia storia sui vari social, network come TikTok, YouTube,Facebook, per far sì che la mia storia sia da monito per i giovani e per abbattere il muro dei pregiudizi e preconcetti facendo capire che tutti possono sbagliare…

Fortunatamente sto riscuotendo un discreto successo nella sensibilizzazione di questo tema.

Dalla sofferenza e dagli errori ho creato occasioni di riscatto,proprio come questa intervista.

QUALE LAVORO SVOLGO:

Oggi sono tornato nel mondo dell’edilizia dopo una collaborazione nella rivendita macchine.

Lavoro sui social se così vogliamo chiamarlo,perché non lo reputo un lavoro anche perché è poco remunerativo.
Lo reputo una passione, un gridare al mondo che i pregiudizi sono un ostacolo per l’evoluzione umana.

TI PIACE O AVRESTI VOLUTO FARE ALTRO ?

Bhe l’edilizia è un lavoro molto duro sia fisicamente che mentalmente, ma sono abbastanza soddisfatto.

Avrei voluto fare non so il giornalista o il garante dei detenuti, insomma mi sarebbe piaciuto diffondere il tema difficile del mondo delle carceri.

ALTRI TUOI INTERESSI?

Leggo ,leggo molto.
Mi piace essere sempre informato in generale. Ovviamente il tema: il carcere in primis.

Guardo anche molta tv, amo il cinema e le serie tv.

PRATICHI UNO SPORT ?

Oggi sono fermo, ma ho praticato Karate, kick boxing.

Per tenermi un po’ in allenamento faccio lunghe passeggiate immerso nella natura .

A COSA STAI LAVORANDO ATTUALMENTE ?

Ho molti progetti in cantiere, ma non a livello edile, uno su tutti un progetto che spero mi cambierà la vita e cambierà la vita a molte persone.

Forse avrò una carica, grazie alla quale potrò aiutare in prima persona, ma ora non posso parlarne…

Intanto continuo il mio lavoro nel mondo dell’edilizia e la passione nel pubblicare notizie sui vari social.

PROGETTI PER IL FUTURO?

Ma sai dopo il carcere ho imparato a non pensare più al futuro, ma vivere giorno per giorno, perché se pensi troppo al futuro ti perdi il bello del presente e non so dove arriverò, ma dove sto camminando oggi è fantastico.

SOGNI NEL CASSETTO ?

Non sono un ragazzo che sogna molto, sono molto realista, ovvio che ho degli obbiettivi più che sogni…

Gli obbiettivi sono raggiungibili sempre: i sogni un po’meno!

Mettiamola così : sogno di diventare padre al più presto”.

Che dire…

Facciamo un grosso in bocca al lupo a questo combattente, caduto e rialzatosi.

Tutti possono sbagliare, ma la vita dà nuove chance che conviene non sprecare.

Bravo Mirko Federico!

Che tu possa diventare presto padre, il sogno tuo più bello che è del tutto condivisibile.

Marianna Pignatelli Ufficio Stampa

( in foto Zio Giovanni)

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