Marianna Pignatelli ci presenta Irene Magnani
Ecco cosa ci rivela di sé Irene Magnani.
Mi chiamo Irene Magnani e mi piace pensare di essere stata scelta dal cinema con questo nome e cognome.
Mia madre racconta sempre che mentre mi aspettava seguiva con interesse ed ammirazione l’attrice greca Irene Papas nel celebre sceneggiato televisivo ” l’Odissea’.
La Papas interpretava Penelope ed io scalciavo in sua presenza, forse già sentivo il richiamo dell’arte?
Irene è in suo onore.
Il cognome Magnani parla da sé, quindi mi piace pensare in un qualche modo di essere stata scelta dal cinema per omaggiarlo e dedicargli tutta la mia esistenza .
Il cinema mi ha sempre ruotato attorno.
Ho lavorato per una decina d’anni in alcune sale cinematografiche gestendo la parte organizzativa ed amministrativa fino al 2018, quando ho sentito il bisogno di mettermi dietro la macchina da presa e raccontare un po’ di me attraverso la mia opera prima : ” Testimoni silenziosi” un cortometraggio per la tutela dell’ambiente che ha vinto la sezione spiritualità al corso fiction nel 2019.
Da lì è partita la mia carriera ed il mio cammino artistico.
Ho approfondito gli studi con un master in storytelling e corsi di sceneggiatura, ma continuo ad approfondire e a studiare.
Mi piace imparare ed approfondire ma soprattutto conoscere.
Scrivo e dirigo le mie opere dall’idea alla regia. Questo mi permette di esprimermi al meglio ed in piena libertà.
Amo viaggiare e scoprire culture, usi e costumi locali.
Tutto in realtà mi torna utile poi per i miei personaggi o per le storie che scrivo.
Diciamo che prima di tutto sono un osservatrice attenta e curiosa.
Non pratico sport, anche se mi piacerebbe.
Mi capita però di fare lunghe passeggiate immersa nella natura e questo mi dona tanta serenità.
Il contatto con la nostra Madre Terra mi riconnette al mio spirito.
Attualmente ho finito di girare il mio sesto cortometraggio, un progetto sponsorizzato e appoggiato dall’INPS per l’alto valore sociale.
In questo corto affronta la tematica delicata e sensibile della donazione degli organi, una scelta che può cambiare letteralmente la vita a chi vive nelle sofferenze per svariate patologie che solo un trapianto potrebbe di fatto risolvere.

In realtà le liste d’attesa sono ancora lunghe ed infinite e molte persone non avranno mai quella seconda possibilità di rinascita, che quando accade viene offerta da un altro essere umano.
Ho avuto un cast favoloso coeso e collaborativo; è stato un onore per me dirigerli.
Il cortometraggio : ” Con i tuoi occhi “sarà iscritto ai più importanti Festival del Cinema nazionale ed internazionale per portare il mio messaggio e scuotere le coscienze, perché è questo che fa il mio cinema: ti prende alla pancia e ti lascia un’emozione.
Ho scritto a quattro mani con il collega sceneggiatore Gianfranco Vivali alcuni progetti per lungometraggi.
Uno di questi, a cui tengo particolarmente, è un film che affronta la tematica delicatissima ed intima della malattia all’interno della coppia.
Mi sono chiesta cosa succede quando uno dei due si ammala; l’altro riesce ad essere forte per entrambi? Molto spesso purtroppo no. Capita che davanti alla sofferenza la coppia scoppia.
La malattia implacabile scoperchia un vaso di Pandora dal quale escono realtà e verità mai dette e sottaciute,generando caos e incomprensioni che allontanano la coppia per sempre.
” Un buco nel cuore” racconta la storia di Giovanna ,una donna qualunque con un lavoro e un matrimonio anonimo, stanco ed incolore, sposata con un uomo importante e facoltoso.
Lei vive nella sua ombra fino a quando le viene diagnosticato un tumore al seno.
Questo evento la porterà a rivalutare le sue scelte e a guardarsi dentro per ritrovare la vera sè e rinascere forgiata dal dolore e dalla consapevolezza di essere riuscita a guarire grazie alla medicina e alla forza interiore che ha ritrovato dentro sé stessa. Anche il suo matrimonio se rinascerà sarà con una nuova consapevolezza e rispetto.
Questo progetto è appoggiato da “Salute donna” ed ha suscitato un certo interesse nel mondo della medicina.
Attualmente cerca un produttore per poter diventare un film che possa donare speranze e consapevolezza a tutte quelle persone che come Giovanna affrontano un viaggio doloroso fuori e dentro di loro stessi
Ho in cantiere altri due progetti per lungometraggi che affrontano sempre tematiche sociali, quali il pregiudizio sulla disabilità (viaggio nell’autismo, ma visto dal punto di vista delle potenzialità espresse piuttosto che dei limiti) ed un ultimo progetto sulla violenza di genere:” 1522 il volo delle farfalle” entra nello spaccato di un centralino antiviolenza dove cinque volontarie ci guidano a conoscere attraverso le storie delle donne che hanno assistito le molteplici realtà della violenza ,che non è solo quella fisica ,ma anche quella psicologica, economica, di religione ed altre ancora.
Brava Irene Magnani!
Continua a inseguire i tuoi sogni: con la determinazione che hai li realizzerai tutti.
Sei nata per questo!